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Workshop fotografico IO SIAMO | NOI SONO - Ritratto sociale e identità con l'autore Alessandro Cirillo

date » 11-11-2014 09:00

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Workshop sulla fotografia di ritratto sociale

con l'autore Alessandro Cirillo (www.alessandrocirillo.com)

Il ritratto e l’identità

Identità è un concetto complesso. Tutti abbiamo grosso modo un’idea di cosa sia l’identità ma in realtà questa è una acquisizione che coinvolge la psicologia, l’antropologia, la sociologia. L’identità è indissolubilmente legata al concetto di coscienza di sé, all’Io. Ma identità è una consapevolezza che si forma non solo per associazione con i simili, detta identificazione, ma anche per distinzione dal diverso, detta individuazione. Dunque la relazione con gli altri è una delle caratteristiche fondanti la nostra identità. L’uomo è un animale sociale e senza il continuo confronto/scontro con altri individui non riuscirebbe probabilmente a sviluppare una corretta idea di sé. Ma, all’interno di ogni individuo co-esistono vari aspetti che emergono più o meno apertamente in vari momenti della vita. Si può dunque parlare di identità multiple, siamo uno, nessuno e centomila. Nella vita quotidiana gli individui ricoprono ruoli differenti che danno luogo a comportamenti differenziati. Un uomo o una donna hanno una modalità di relazionarsi con i propri figli che è sicuramente differente da quella che hanno nel relazionarsi con altre persone in ambito lavorativo. Spesso le due modalità sono assai diverse tra loro o sembrano esserlo. In realtà è quasi impossibile essere “uguali” a se stessi in ogni ambito dell’esistenza. Si finisce così per rendere stabili nel tempo le varie identità e i rapporti che si intessono tra di esse. Gli esseri umani hanno da sempre manifestato l’esigenza di rappresentare il mondo in una forma mediata, quale ad esempio il disegno. Sono giunti fino a noi i disegni delle grotte di Lascaux in cui vengono rappresentate scene di caccia. Il bisogno di vedere, sotto una qualche forma, una rappresentazione dei vari momenti della vita e dei vari attori che la vivono è dunque un bisogno ancestrale. Forse tutto ciò serve a conoscere meglio la realtà, potendola in qualche modo “controllare” e rendendola meno misteriosa. Anche i bambini sentono da subito il bisogno di rappresentazione del mondo che li circonda e ciò si manifesta attraverso i disegni che sono per lo più “simbolici” e non somiglianti. I genitori, i fratellini e le sorelline, le case, il sole, gli alberi ecc. sono elementi comuni nei disegni infantili. Un modo per diminuire l’ansia verso l’ignoto attraverso una rappresentazione del vicino, dell’evidente. Il ritratto è una rappresentazione del volto e del corpo di un individuo, di quelle che sono le sue caratteristiche peculiari e tipologiche ma anche di quelle che sono le caratteristiche specifiche, le varianti, che fanno di un viso quel viso. Eseguire un ritratto di un individuo significa entrare in qualche modo in relazione con esso. Alcuni fotografi preferiscono restare distanti e non influenzare in modo eccessivo il soggetto. Altri inducono reazioni tramite un approccio più diretto e complice. Resta da capire cosa si vuole ottenere quando si decide di fotografare un volto, una persona. Alcuni ritratti mirano ad evidenziare una relazione di appartenenza ad un ruolo. Sono immagini in cui il modo di vestire dell’individuo o il luogo in cui esso si trova servono a dare informazioni sulla posizione sociale, sul modo di “presentarsi” in un ambito sociale. Altri ritratti invece mirano ad isolare il soggetto dal contesto e a non dare informazioni sulla provenienza o appartenenza dello stesso. Sono ritratti che privati della didascalia lasciano all’osservatore il compito di “farsi un’idea” della persona che ha di fronte. Ci sono poi ritratti che non dicono nulla della persona ritratta come succede ad esempio per le immagini di fashion o di beauty, in cui il volto della persona è importante non al fine di svelarci qualcosa della sua identità (che anzi nascondono) ma solo per proporre un “tipo” di volto che dovrebbe indurci a comprare un prodotto, abito o crema di bellezza che sia. Dunque un tipo in cui si desidera "riconoscere" se stessi. Durante il workshop si affronteranno alcune modalità realizzative di ritratti fotografici e si produrrà un piccolo progetto che possa poi servire di guida per un progetto più grande e articolato. Si penserà anche ad auto-produrre un libro e a curare una esposizione con i lavori effettuati.


Programma delle giornate:

Domenica 9 Novembre ore 10,00 - 19,00
- Presentazione del corso e dei partecipanti
- Io sono noi siamo | un percorso sulla storia del ritratto
- Elementi tecnici del ritratto in esterni e in interni
- Esercitazione pratica
- Alcuni approcci per la realizzazione di un progetto fotografico
RITRATTI REALIZZATI | RITRATTI TROVATI
COSTRUIRE UN PROGETTO SULLA FOTOGRAFIA DI RITRATTO

Domenica 16 novembre ore 10,00 - 19,00
- Revisione e presentazione di tutti i lavori prodotti
- LABORATORIO | IPOTESI DI REALIZZAZIONE DEI PROGETTI
- Saluti

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Workshop fotografico "La città sospesa" con Carlo Garzia - 20/21 e 27/28 Settembre 2014, Brindisi

date » 22-09-2014 21:19

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Workshop con Carlo Garzia c/o Palazzo Guerrieri a Brindisi - “La città sospesa”
1a giornata ( 20 settembre 2014)
Mattina
1. Presentazione del corso e conoscenza degli iscritti (Motivazioni, aspettative, autori di riferimento , pratiche, conoscenze tecniche)
2. Profilo del conduttore e illustrazione del suo percorso di ricerca dall’antropologia all’analisi del territorio, mediante materiali in proiezione .ppt
3. Discussione
Pomeriggio
1. Incontro seminario su la fotografia di paesaggio in Italia, Grandi mostre e protagonisti.
2. La fotografia di paesaggio in Europa e negli USA. Epica e documentazione.
3. Discussione, proposte, problemi tecnici, definizione e attribuzione degli ambiti della ricerca sul campo.

2a giornata (21 settembre 2014)
Mattina.
1. Uscita guidata di gruppo lungo le direttrici individuate con assistenza (non tecnica)in itinere del conduttore.
Pomeriggio
2. Vedere, camminare, pensare, la fotografia come visione e relazione col luogo
3. Breve analisi di testi seminali: Sontag, Benjamin, Valtorta, Ghirri, Detheridge, Krauss, ecc., con fotocopie da poter rileggere lo stesso giorno.

3° giornata ( 27 settembre 2014)
Mattina
1. Uscita in piccoli gruppi guidati dal conduttore e da coordinatori individuati all’interno dei partecipanti sui luoghi che ognuno avrà individuato valorizzando le relazioni tra le “parti” urbane e il contesto generale fisico e sociale.
Pomeriggio
2. Analisi e discussione sulle immagini prodotte e ulteriori ipotesi di lavoro. Le immagini devono essere proiettate su schermo medio-grande per una verifica di tutto il gruppo.
3. Costruzione e progetto nella realizzazione di un portfolio.

4° giornata ( 28 settembre 2014)
1. Verifica e selezione finale delle immagini
2. Valutazione critica dei risultati da parte di tutti i partecipanti.
3. Curatela critica e mediazione culturale
4. Produrre e costruire una mostra, standard minimi e ottimali.
5. Conservazione e archivi della memoria.

Breve Curriculum - Carlo Garzia:
Carlo Garzia è nato a Bari nel 1944, laureato in Lingua e Letteratura Francese ha cominciato a fotografare a Palermo, sviluppando però un suo linguaggio nei primi anni 70 a Marsiglia dove era lettore di italiano. Muovendo da interessi antropologici, dovuti anche alla vicinanza con Mario Cresci, ha progressivamente orientato la sua ricerca sulla immagine degli spazi metropolitani e sulla dimensione del viaggio. E’ stato socio fondatore della galleria Spazio-Immagine ed è attualmente curatore presso “La Corte, Fotografia e Ricerca”, che ne continua la tradizione e la volontà di promuovere una nuova visione del Mezzogiorno d’Italia. Collabora con la cattedra di Storia dell’Arte e con il Museo di Fotografia del Politecnico di Bari.
SELEZIONE MOSTRE PERSONALI
Paris – chagrin, Institut Français de Naples, 1974
Zone, Polleria Immaginaria, Genova, 1980
Vuoto per pieno, Galleria Agorà, Torino 1993.
La strategia del domino. La Corte, Castello Svevo, Bari, 2005
Tre stanze, Museo Nuova Era, Bari, 2010
The whole world + the work, Ennagon Gallery, New York, 2010
Petit voyage picturesque en Sicile orientale, La Corte, Castello Svevo, Bari 20114

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Workshop "Brindisi Mediterranea" 11e12 Luglio 2014 Brindisi - FotoArte in Puglia 2014

date » 18-07-2014 11:24

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L'Associazione Culturale InPhoto di Brindisi, nell'ambito di FotoArte in Puglia 2014 ha promosso nella città di Brindisi il workshop BRINDISI MEDITERRANEA, tenuto dall'autore Cosmo Laera.

Lo scenario della città, le suggestioni e la realtà attraverso la fotografia, tra giorno e notte
11-12 Luglio 2014.
L’obiettivo è dello stage è stato quello di permettere a chi partecipava, non solo di affinare le proprie capacità di lettura e scrittura fotografica, ma anche di analisi e ripresa del territorio attraverso lo scenario della città, delle sue suggestioni, delle sue realtà tramite riprese fotografiche sia diurne che notturne.

Cosmo Laera è nato ad Alberobello il 9 luglio 1962. Ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d'origine. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da più di venticinque anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. La sua ricerca fotografica è sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione.
Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell'attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto.
www.cosmolaera.com

La sera del 12 Luglio Cosmo Laera ha tenuto presso Palazzo Granafei Nervegna di Brindisi un incontro aperto al pubblico dal tema FOTOGRAFIA D’AUTORE E PROGETTUALITA’ NEL SUD ITALIA.

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Mostra Fotografica Collettiva "Segni del tempo" - Festival della Fotografia Foto Arte in Puglia 2014

date » 08-07-2014 15:08

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Sabato 5 Luglio 2014, presso le sale dell'Ex Corte d'Assise di Brindisi (Palazzo Granafei Nervenga) , è stata inaugurata la mostra fotografica collettiva con il tema "Segni del tempo", dei soci dell'Associazione Culturale InPhoto di Brindisi e una rappresentanza di 9 studenti del Liceo Artistico e Musicale "Simone - Durano" di Brindisi. All'inaugurazione della collettiva era presente Pio Meledandri, Direttore del Museo della Fotografia di Bari.
Alcuni studenti di un Liceo Artistico vengono coinvolti in un progetto fotografico il cui obiettivo non è tanto quello di dimostrare la propria bravura nella realizzazione della cosiddetta “bella fotografia” o “fotografia artistica” quanto quello di documentare fotograficamente – secondo le capacità personali di lettura visiva del mondo – alcuni luoghi, ambienti, dettagli di una realtà a loro familiare.
È quanto hanno realizzato nove giovani allievi del Liceo Artistico e Musicale “Simone – Durano” di Brindisi, guidati da Mario Capriotti,Monica Romano e Ivan Bramato, dell’Associazione InPhoto di Brindisi che opera sul territorio nel campo della fotografia e che ha già realizzato nel recente passato interessanti progetti di approfondimento del linguaggio fotografico.
La mostra fotografica “Le trasformazioni del territori” è i risultato di una progetto/laboratorio che l’Associazione Culturale InPhoto ha tenuto nel periodo tra Febbraio e Aprile 2014 presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Liceo Artistico e Musicale “Simone – Durano “ di Brindisi , che ha coinvolto nove studenti nell’analisi e ricerca di fotografie e documentazioni visive varie del passato della città di Brindisi per poi intervenire e fotografare gli stessi luoghi e paesaggi per evidenziarne appunto le trasformazioni. Il progetto è stato ideato dall'artista Pio Tarantini di Torchiarolo (BR) - http://www.pio.tarantini.com

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Progetto_Brindisi_Liceo_Pio_Tarantini.pdf (24.95 KB) Gazzeta_del_Mezzogiorno_di_Brindisi_08_Luglio_2014_Rubrica_Vivere_la_citta.jpg (55.49 KB)

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Against hegemonies | Nuove modalità di diffusione della fotografia contemporanea

date » 20-06-2014 17:45

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Seminario 18 Giungo 2014 - Ex Convento Santa Chiara - Brindisi
a cura di Alessandro Cirillo e organizzato e promosso dall'Associazione Culturale InPhoto di Brindisi

In un pianeta rigurgitante di immagini fotografiche sino a rischiare l'accecamento virtuale esistono pratiche di selezione e diffusione che permettono ai fotografi contemporanei di mostrare il frutto del proprio lavoro in un modo che solo fino ad una decina di anni fa era pressoché inimmaginabile. La rete è diventata uno strumento che permette, a costi sostenibili e per un numero crescente di persone, di svincolarsi dalle logiche spesso egemoniche di un "mercato del significato e del valore" che a volte può ostacolare l'affermarsi di nuovi potenziali talenti. Ovviamente resta necessario un filtro critico in grado di selezionare le qualità emergenti ed evitare che tutto si confonda in un unico e dannoso amalgama indifferenziato.

Relatori:

Alessandro Cirillo | Autore e docente di fotografia, fondatore di Magma Fotografia Contemporanea
Mariateresa Salvati | Director Slideluck London
Alek Dobrohotov | Director C-41 Magazine, Roma


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FotoArte in Puglia 2014

date » 14-05-2014 12:05

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tags » www.fotoartepuglia.it,

Giunta alla undicesima edizione, “FotoArte” è ormai un punto di riferimento per gli appassionati di fotografia nel sud Italia.
7 circoli fotografici in un territorio che va da Galatone a Casarano, passando per Massafra, Statte, Taranto, Manduria, Brindisi, Salice Salentino e Lecce
Scopo di FotoArte in Puglia è quello di dare origine a un network, quel polo fotografico mancante per i fotoamatori della Puglia e nel sud dell'Italia, e promuovendo una variegata offerta culturale, nel periodo che va dal 24 maggio al 30 settembre, renderà il questo territorio meta di visitatori, appassionati e professionisti della fotografia.
L’attuazione del programma nel suo complesso rende FotoArte un indiscutibile veicolo di promozione culturale e turistica.
Gli ospiti che animeranno FotoArte 2014 sono veramente tanti, dal fotografo Franco Fontana in mostra con una sua antologica e una mostra di alcuni suoi allievi, a Settimio Benedusi, Alessandro Cirillo, Giovanni Marozzini, Marcello Carrozzo, Claudio Palmisano, Cosmo Laera, Carlo Garzia che daranno vita a incontri a tema, seminari, workshop, discussioni fotografiche.
Una offerta di incontri che animeranno tutto il sud della Puglia, creando quel fermento visivo culturale di cui oggi c’è bisogno.
Compito della manifestazione sarà quello di rendere la fotografia culturalmente disponibile a un pubblico sempre più vasto in virtù della sinergia tra qualità delle foto, luoghi di esposizione e alta formazione, il tutto per creare quel turismo fotografico a cui offrire una visione più profonda di segni e simboli quali solo la fotografia oggi può dare.
www.fotoartepuglia.it

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Intervista e presentazione libro "I'm waiting here"

date » 10-02-2014 15:22

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Intervista a cura di Maria Capone (NewEspressioneLibri)

Come e quando nasce la sua passione per la fotografia?
L’interesse per la fotografia nasce nel 2006, in occasione di un viaggio culturale a Berlino. Il desiderio di costruire di quel viaggio una memoria fotografica importante mi spinse all’acquisto della mia prima reflex, una sony alfa100.
“I’m waiting here” (Io aspetto qui). A che cosa si ispira il titolo del suo libro?
Dare il titolo al progetto fotografico è stato l’aspetto più complicato del lavoro. Quasi sempre il titolo dovrebbe dare un’indicazione di massima sul tema sviluppato, ma nel mio caso questa regola non è stata rispettata. “I’m waiting here”, riassume le mie lunghe attese nei pressi delle pensiline, alla ricerca dei momenti più adatti per realizzare gli scatti, secondo le regole tecniche e progettuali scelte.
É il suo primo lavoro fotografico? Come nasce l’idea di questo progetto?
E’ il mio primo libro fotografico auto-prodotto, ma non il mio primo lavoro. Ho realizzato altri progetti prima di “I’m waiting here”, sicuramente meno impegnativi di questo. I miei lavori sono pubblicati sulla mia pagina personale www.mariocapriotti.it
L’idea nasce con la realizzazione di una mostra fotografica collettiva proposta nel maggio del 2013 a Brindisi , dove ad esporre oltre al sottoscritto c’erano altri aspiranti autori dell’Associazione Fotografica INPhoto di Brindisi. In quella occasione ho esposto soli undici scatti del lavoro presentato nel libro. La scelta del tema nasce invece dall’interesse personale maturato dallo studio delle sottoculture giovanili del ‘900, fenomeno sociale sviluppatosi soprattutto nei paesi anglosassoni e in America, e del loro modo di comunicare ed esprimere i propri disagi sociali, riportando poi il tutto alla mia esperienza di vita.

Bernd e Hilla Becher ci hanno lasciato un’importantissima testimonianza dell’architettura industriale in Europa e America, quanto della loro visione artistica ha influenzato le sue scelte artistiche e fotografiche?
I coniugi Becher, con la loro esperienza, hanno dato un contributo importante per la definizione e costruzione di quella che è l’attuale grammatica del linguaggio fotografico.
Ho scelto di realizzare il lavoro presentato nel libro con un approccio documentaristico frontale, descrittivo e seriale, ispirato agli insegnamenti di Bernd e Hilla Becher, o come anche quelli di altri autori, dai Nuovi Topografi americani al nostro Guido Guidi.

Nelle fotografie di Bernd e Hilla Becher vengono fotografate strutture architettoniche e oggetti per rappresentarne la loro forma, non la loro esteriorità. Lei, invece, vuole rappresentarci la loro esteticità defraudata, ciò che ne rimane dopo un atto vandalico. Quale è il nesso tra la sua espressività e quella dei due fotografi tedeschi?
Il nesso con il lavoro dei coniugi Becher sta proprio nell’avere scelto, per la rappresentazione fotografica del mio lavoro, le loro regole e il loro approccio visivo e prospettico. Per il resto, il fine ultimo del lavoro proposto, è quello di evidenziare la relazione contrapposta tra estetica dell’oggetto fotografato, che nasce come pensilina di attesa dell’autobus, e l’etica e l’utilizzo diverso che invece ne fa una sottocultura urbana, scegliendolo come “lavagna” per comunicare il proprio disagio sociale, attraverso atti di puro vandalismo.
Quando arriva la foto migliore?
Per quanto mi riguarda non c’è una foto migliore di un’altra, c’è sicuramente un progetto più impegnativo di un altro o che in qualche modo mi ha coinvolto emotivamente più di altri progetti, per esempio il lavoro dedicato a mio padre (“La Rosellina”).
Sono convinto che una foto da sola non possa dare alcuna indicazione esaustiva su quanto l’autore vuole comunicare o esprimere attraverso essa. Il linguaggio fotografico, se utilizzato bene, ti da la possibilità di fare “discorsi fotografici”, ma per fare ciò non basta una sola foto. Posso sicuramente affermare che fino ad oggi “I’m waiting here” è stato il mio progetto più impegnativo da un punto di vista progettuale.

Il momento dello scatto è la fase finale di una lunga ricerca? Oppure?
In alcuni casi il momento dello scatto è un istante, nel vero senso della parola. Se si pensa al lavoro dei più grandi autori impressionisti del XX secolo, tra i quali Henri Cartier Bresson, sicuramente si può affermare che la forza delle loro foto, oltre ad una lunga ricerca e maturazione di una visione fotografica, sta nell’istante dello scatto, nell’intuizione e nella spontaneità. In alcuni casi, come per i coniugi Becher, lo scatto è il risultato di una lunga ricerca e di una progettazione davvero attenta ai dettagli e come dicevi prima alle forme. Per il mio lavoro ho scelto di realizzare gli scatti dopo avere fatto molti sopralluoghi per definire la scelta e le condizioni ambientali del momento più opportuno per fotografare.
Secondo lei c’è sempre un rapporto tra immagine e scrittura?
Sono convinto che l’essenza della fotografia è quella di arricchire, sostenere e valorizzare temi e discorsi multidisciplinari. Per fare degli esempi concreti, in campo medico- scientifico la fotografia ha dato molto in questo senso, o nella fotografia di reportage, dove la testimonianza fotografica delle atrocità delle guerre o delle condizioni di vita sociali dei paesi del terzo mondo hanno contribuito, insieme agli articoli e racconti di grandi giornalisti, a formare l’opinione pubblica dei paesi occidentali. Molti giornalisti hanno pubblicato lavori facendo uso di entrambi i linguaggi, della scrittura e della fotografia, un esempio su tutti Tiziano Terzani.
Quali messaggi possono essere nascosti in determinati atti vandalici che rovinano l’estetica di un oggetto, o un bene della comunità?
Storicamente, le sottoculture urbane o giovanili nascono in contrapposizione alla cultura dominante, e questa frattura sociale tra le due culture è stata da sempre oggetto di studio in ambiti multidisciplinari. Le sottoculture urbane, nel momento in qui si danno un’identità propria , cercano in vari modi di esprimere i motivi di tale frattura con la cultura contrapposta e lo fanno colpendo o svuotando di significato i simboli della cultura madre. Ovviamente questo è un discorso che merita ampia discussione ma, nel caso del mio lavoro, la sottocultura urbana ha voluto esprimere il proprio disagio sociale imbrattando uno dei simboli urbani di una cultura che si contrappone ad essa.
Qual è il suo sogno nel cassetto, professionalmente parlando?
Sono un fotoamatore, ma non nel senso di un fotografo non professionista. Il fotoamatore, come inteso e argomentato dal sociologo Barthes, è colui che ama e studia la Fotografia, ma questa figura è molto più complessa della semplice e riduttiva figura di un fotografo che realizza scatti non essendo un professionista. Il fotoamatore è anche colui che si nutre di cultura della Fotografia, anche senza necessariamente realizzare scatti, ma è anche colui che ama semplicemente farsi fotografare. Il fotoamatore è un ricercatore, fortunatamente distaccato dalle logiche di mercato che spesso dettano le regole per molti professionisti. La figura per la quale mi sento di appartenere oggi è quella del fotoamatore e aspirante autore. Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire davvero a imparare il linguaggio della Fotografia e riuscire a farne un uso sapiente e costruttivo per la società nella quale vivo.

Per leggere la presentazione completa del libro clicca sul link

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Mostra Fotografica Collettiva DopoLavoro e Associazione INPhoto - Brindisi

date » 20-12-2013 10:22

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Mostra Fotografica promossa dal DOPOLAVORO di Brindisi e curata dall’Associazione Culturale INPhoto di Brindisi. Dalla collaborazione tra queste due giovani e importanti realtà associative nasce la mostra fotografica collettiva che Dopolavoro ospiterà presso la sua Casetta in Piazza Vittoria Brindisi il giorno 21 Dicembre dalle ore 11:00 alle ore 21:30. Il tema della mostra e’ libero e vede la partecipazione di 16 aspiranti autori e soci dell’Associazione INPhoto. Dopolavoro è uno spazio sociale che ospita una molteplicità di progetti di formazione, ricerca e produzione, che interagiscono e si nutrono reciprocamente, nell'ambito della musica del cinema, del teatro, della danza, dell'editoria, dell'infanzia, dell'arte contemporanea, della progettazione partecipata e la creazione di una rete internazionale che favorisca lo scambio proficuo e costante di esperienze differenti. L’Associazione INPhoto promuove la diffusione della cultura della fotografia in tutte le sue forme e si propone sul territorio come centro di ideazione e produzione fotografica: un vero laboratorio di creazione e confronto, una realtà indipendente e aperta al mondo della fotografia.
Inaugurazione della mostra il 21.12.2013
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Ad esporre saranno:
ALESSANDRO GIUDICE
AMEDEO GIOIA
CHIARA LACERENZA
EMANUELA NAPOLITANO
FRANCESCA DANESE
GIANCARLO RIZZO
IVANO BRAMATO
MANUELA MESSA
MARIO CAPRIOTTI
MAURO FEBBRARO
MINO ELMO
MONICA ROMANO
STEFANIA SORICARO
TEODORO IAIA
TIZIANA PINTO
VALERIA DE ROBERTIS

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Lectures di Storia della Fotografia e Fotografia Contemporanea

date » 16-11-2013 19:10

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Lectures di Storia della Fotografia e Fotografia Contemporanea organizzati e tenuti dall'Associazione Culturale INPhoto, con il supporto dei fotografi professionisti Alessandro Cirillo di Bari e Marco Falcone ( Studio Fotografico Falcone ) di Brindisi, presso l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Liceo Classico MARZOLLA e Liceo Artistico e Musicale "SIMONE - DURANO" di BRINDISI.

Le lectures si terranno in tre incontri con tematiche diverse e coinvolgeranno circa 40 studenti.

La prima lecture avrà come tema "Storia della Fotografia del XX secolo" e sarà tenuta dal Presidente dell'Associazione Culturale INPhoto Mario Capriotti e dalla Direttrice Artistica dell'Associazione Monica Romano, la seconda lecture affronterà la "Fotografia Contemporanea" e sarà tenuta dal fotografo professionista Alessandro Cirillo di Bari, la terza lecture affronterà la "Fotografia d'Autore" e sarà tenuta dall'autore Carlo Garzia di Bari e la quarta e ultima lezione affronterà il tema "Aspetti tecnici e apparecchiature fotografiche" e sarà tenuta dal fotografo professionista Marco Falcone di Brindisi (Studio Falcone di Brindisi).

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Corsi di Fotografia di livello base e livello avanzato

date » 03-10-2013 17:34

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L’Associazione Culturale INPhoto di Brindisi organizza per il periodo autunnale i corsi di Fotografia di livello base e di livello avanzato con inizio il 09 Ottobre 2013.

Il corso di livello base o generale è dedicato a chi si avvicina per la prima volta alla tecnica fotografica e a chi vuole impararne i principi fondamentali.
Non è necessario il possesso di una macchina fotografica professionale, ma è consigliabile almeno il possesso di una compatta, anche piccola, che consenta un minimo di impostazione delle opzioni di ripresa.
Obiettivo del corso base di fotografia è fornire ai partecipanti una base pratica per apprendere le tecniche basilari di fotografia, imparare a gestire la propria macchina fotografica in modo manuale e infine ad utilizzare le principali attrezzature professionali utilizzate in vari contesti.

Il corso di livello avanzato si prefigge lo scopo di offrire ai partecipanti la consapevolezza delle possibilità espressive che la fotografia contiene, al di là di quelli che sono gli stereotipi più comuni che accompagnano gran parte della produzione di immagini oggi, e di maturare un linguaggio fotografico capace di dare corpo e forma coerenti ai temi, personali e collettivi, che verranno sviluppati durante il periodo di frequenza. Durante il corso si affronteranno i problemi relativi alla struttura interna delle fotografie in termini di grammatica del linguaggio fotografico e di strutture generali delle serie fotografiche in relazione alla capacità di esprimere idee e concetti in termini coerenti. Si studieranno alcuni casi esemplari di autori di fama internazionale attraverso la lettura e l’analisi delle loro immagini e dei loro lavori. Ai partecipanti verrà proposto lo svolgimento di esercitazioni mirate all’acquisizione di particolari metodologie della produzione di immagini e di un lavoro a tema collettivo e uno a tema individuale. A fine corso inoltre ogni partecipante dovrà presentare un lavoro svolto in piena autonomia sia rispetto alla scelta del tema che rispetto al modo di trattarlo e presentarlo.
Durante tutto il periodo del corso verrà dato ampio spazio alla lettura delle fotografie prodotte in un continuo rapporto di feedback con il docente.

Per i costi e i programmi didattici dettagliati per ogni tipologia di corso consultare il sito web del’Associazione Culturale INPhoto www.assinphoto.it o inviate una mail all’indirizzo info@assinphoto.it
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